Riccardo Pau “profxeni”
5/5
Avvolto da una misteriosa aura di storia, arte ed esoterismo, Palazzo Altieri a Oriolo Romano, custodisce i racconti delle tre famiglie che hanno scandito il suo divenire nel tempo: i Santa Croce, gli Orsini e gli Altieri. Il palazzo, eretto nel cuore del borgo, ha visto l'alternarsi di eventi e personaggi che ne hanno influenzato l'evoluzione architettonica e artistica, trasformandolo in un autentico compendio dell'identità culturale della regione del Lazio.
Il fascino del Palazzo Altieri inizia con la figura di Giorgio III Santa Croce, il fondatore di Oriolo Romano, e si manifesta nel connubio tra urbanistica moderna e interessi esoterici. Giorgio, con la sua visione e la sua audacia, ha creato una "città ideale", con un orientamento regolare e preciso delle strade e degli ingressi, proiettando un'immagine dell'uomo nel tessuto urbano. Non solo uomo di potere, Giorgio è stato anche un uomo di mistero, come suggerisce l'ipotesi di una sua affinità con gli studi esoterici, insieme al suo fratellastro Scipione Santa Croce, legato alla famiglia
Medici.
La loro influenza si riflette anche nella presenza del simbolo del pellicano all'interno del Palazzo. Nel cristianesimo, questo uccello rappresenta il sacrificio di Cristo, alimentando i suoi piccoli con il proprio sangue nei tempi di carestia. Ma il pellicano ha anche un ruolo nell'alchimia e nell'Ordine dei Rosa Croce, organizzazione esoterica con cui Giorgio e Scipione potrebbero aver avuto contatti.
Successivamente, il Palazzo passa nelle mani degli Orsini per un breve periodo. Sono loro a commissionare gli affreschi cinquecenteschi dell'incoronazione della Vergine, ancora oggi visibili nella cappella del palazzo. Il loro segno più sottile ma non meno importante, rimane nelle piccole rosette che decorano il cornicione della stessa cappella.
Ma è con l'arrivo della famiglia Altieri nel 1670 che il Palazzo conosce un ulteriore sviluppo. Gli Altieri, sotto la guida di Papa Clemente X, operano un'intensa ristrutturazione del Palazzo, arricchendo gli interni di preziose decorazioni. È Clemente X che attraverso un'operazione di ingegneria genealogica garantisce il futuro della famiglia, adottando il cardinale Paluzzo Paluzzi degli Albertini e tutta la sua famiglia, incluso Gaspare che sposa Laura Caterina Altieri, l'ultima discendente naturale della famiglia Altieri.
Il celebre architetto Carlo Fontana è incaricato di rimodellare il Palazzo. Sotto la sua guida, vengono aggiunte le ali laterali e viene realizzato un ingresso maestoso, dominato dalla figura di Apollo. Ma l'intervento degli Altieri non si limita all'architettura: il salone principale, oggi chiamato salone degli avi, ospita i ritratti dei Papi, una collezione unica che include le effigi di tutti i pontefici da San Pietro a Papa Francesco.
Tra gli artisti che contribuiscono a questo rinascimento artistico del Palazzo, spicca Giacinto Gimignani, pittore italiano del Barocco, che affresca la cappella e il salone principale del palazzo. E non mancano le opere di Giovanni Baglione, il rivale di Caravaggio, che decora il soffitto di un'ala del palazzo con storie dedicate a Giacobbe e Davide, figure bibliche significative nell'immaginario religioso ed esoterico.
Riflettere sulla mia visita al Palazzo Altieri mi porta a rivivere un coinvolgimento emotivo di rara intensità. La magnificenza dell'arte, così tangibile e viva nelle sue mura, ha reso il mio sguardo insaziabile, costringendomi a guardare in alto, a scrutare ogni millimetro degli affreschi, a immergermi nei colori e nei dettagli, come se cercassi di assorbire l'essenza stessa del tempo impressa in ogni pennellata.
Questa esperienza mi ha arricchito, mi ha lasciato con la sensazione di aver toccato un pezzo di storia vivente, di aver camminato tra le pagine di un libro aperto, scritto da mani abili e guidato da menti affascinanti. Palazzo Altieri non è solo un monumento, è un tesoro di emozioni, storia e arte. E mi considero fortunato ad aver potuto sperimentare tutto ciò.